Mutazione sociale o estesa e confusa modificazione di costume?
La psicoanalisi nasce come grande narrazione moderna e tende a definire universalmente il mondo interno dell’uomo contemporaneo, indagando le trascrizioni individuali della realtà sociale.
Freud non vedeva alcuna antinomia tra la psicologia individuale e la psicologia sociale. Ricordiamo come una sorta di manifesto del suo pensiero le prime righe dell’introduzione di Psicologia delle masse e analisi dell’Io (1921): “La contrapposizione tra psicologia individuale e psicologia sociale delle masse, contrapposizione che a prima vista può sembrarci molto importante, perde, a una considerazione più attenta, gran parte della sua rigidità. La psicologia individuale verte sull’uomo singolo e mira a scoprire attraverso quali modalità egli persegua il soddisfacimento dei propri moti pulsionali; eppure solo raramente, in determinate condizioni eccezionali, la psicologia individuale riesce a prescindere dalle relazioni di tale singolo con altri individui. Nella vita psichica del singolo l’altro è regolarmente presente come modello, come oggetto, come soccorritore, come nemico, e pertanto, in quest’accezione più ampia, ma indiscutibilmente legittima, la psicologia individuale è al tempo stesso, fin dall’inizio, psicologia sociale.” (p. 261).