Nel racconto «Una bella mattina» (1981) di Marguerite Yourcenar, il protagonista è un bambino che vive e lavora in un albergo-bordello. Innamorato del teatro, spia dal buco della serratura le prove di un vecchio attore che da anni vive in una stanza dell’albergo. Così il bambino descrive le prove dell’anziano attore: «La voce del vecchio signore cambiava di continuo: ora era la bella voce di un uomo che si sarebbe immaginato molto giovane, una di quelle voci che fanno pensare a labbra piene e denti perfetti. Ora era una voce di fanciulla, molto dolce, che rideva e ciangottava come una fonte. […] Ma la cosa più bella era quando parlava con voce maestosa e così lenta che era di certo la voce di un vescovo o di un re» (178-179).Nel racconto «Il treno ha fischiato» (1914) di Pirandello, un impiegato da sempre diligente e sottomesso, nonché vessato e preso in giro dal suo capufficio, dopo una vita di soprusi si ribella. Per un giorno intero se ne sta con le mani in mano e, RIVISTA DI PSICOANALISI, 2023, LXIX, 2 353 quando il capufficio si arrabbia e gli chiede conto del suo comportamento, risponde ridendo: «Il treno ha fischiato… l’ho sentito fischiare… e se sapesse dove sono arrivato! In Siberia… oppure oppure… nelle foreste del Congo» (664). Frenesia, era stata la diagnosi medica che aveva accompagnato .....

 

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